Capuozzo all’Antimafia: De Robbio non è stato così stupido da minacciarmi

Capuozzo all’Antimafia: De Robbio non è stato così stupido da minacciarmi

Ieri il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo ex M5S, è stata ascoltata dalla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi sul famoso caso che ha occupato le prime pagine di tutte le testate per interi giorni.

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Il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo ex M5S, ascoltata dalla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi

Le dichiarazioni rese dal sindaco, sono chiare ed inequivocabili: “De Robbio non mi ha mai minacciata perché troppo furbo per farlo”. Una dichiarazione che da sola dovrebbe bastare a fare tacere le accuse sui vertici del movimento di “non potevano non sapere”, ora pare più logico asserire : “non potevano sapere ciò che non è successo”.

Ieri Rosa Capuozzo è arrivata a Palazzo San Macuto e il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Claudio Fava (SI) immediatamente dichiara: “ci sono diverse domande che voglio porre al sindaco di Quarto”, e continua “vorrei chiederle innanzitutto perché, sapendo che aveva un abuso edilizio abbia deciso di candidarsi ugualmente e perché abbia deciso di togliere lo stadio alla squadra che lo aveva avuto in gestione”, poi conclude ”il confine tra avvertimento e ricatto è molto sottile. Voglio sapere anche quanto sapessero i vertici dei Cinque Stelle. Maggiore prudenza in un comune sciolto due volte per mafia sarebbe stata necessaria” fin qui Fava.

Per correttezza di informazione riportiamo le frasi esatte pronunciate dalla Capuozzo in risposta:

“Il mio errore è stato cercare la figura giuridica delle minacce ma quella non c’è stata. Giovanni De Robbio era un mio consigliere che si preoccupava per il sindaco. Io ero infastidita ma la figura giuridica della minaccia non c’era, io sono avvocato e non potevo denunciare un qualcosa che potevo percepire, infatti ho parlato di ricatto in uno sfogo telefonico. Altro è denunciare una minaccia se non hai prove di nulla”. Parole chiare ed inequivocabili quelle pronunciate dal sindaco di Quarto in audizione all’Antimafia ed ancora: “La minaccia non c’è stata perché non è completamente stupido, per questo non ho potuto denunciare”.

La Capuozzo inizia l’audizione con: “sette mesi sono sembrati 7 anni, dal giorno del mio insediamento. Le pressioni di De Robbio sono arrivate subito: doveva farmi incontrare degli imprenditori”: poi riferendosi alla gestione dello stadio dice: “la mia linea politica è stata sempre chiara: nessun assessore doveva essere legato al territorio” poi racconta di un episodio di fine novembre: “in una altra occasione ho avuto l’impressione di poterlo denunciare, gli ho chiesto di parlarmi nel mio studio e di rispiegarmi quel che voleva dirmi, ma non è più salito”.

Poi ha proseguito: “solo al momento delle intercettazioni ho capito tutto. Ho rischiato, aprendo lo stadio da sola. Non ho capito che dietro le pressioni degli imprenditori privati ci fosse tutto questo” ed ancora “ io allora dissi: domani mi dimetto, non voglio lavorare con una persona del genere. A quel punto arrivò l’espulsione di Giovanni De Robbio”.

Ecco questa la vicenda raccontata nei particolare con le “esatte” parole pronunciate dalla Capuozzo in audizione davanti la commissione Antimafia. Appare lampante che ne Fico, ne Di Maio, potevano sapere di “minacce” che non ci sono state.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.