Bufera nel PD Campano, indagato il presidente Graziano e 9 arresti

Bufera nel PD Campano, indagato il presidente Graziano e 9 arresti

Non c’è tempo di fare dimenticare le malefatte dei politici militanti nelle file PD, che immediatamente arrivano nuove inchieste, nuovi indagati e nove arresti.

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Oggi è la volta di Stefano Graziano, presidente regionale del Pd in Campania, attualmente consigliere regionale ed ex deputato. È indagato e accusato di concorso esterno per associazione camorristica.

Stefano Graziano non è un personaggio secondario nelle file de PD, dal 2013 al 2015 è stato consigliere prima del governo Letta poi dell’esecutivo di Matteo Renzi. Dal 2014 è presidente regionale Pd in Campania. A gennaio si scaglio sul caso Quarto e in un twitt parlava così della camorra in Campania.

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Le perquisizioni da parte dei carabinieri a Roma e Teverola (Caserta) nelle abitazioni del presidente, sono ancora in corso. L’indagine a carico del presidente regionale del PD, si inquadra nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

L’ipotesi degli inquirenti, è che l’esponente politico abbia chiesto e ottenuto appoggi elettorali in riferimento alle ultime consultazioni per l’elezione del Consiglio regionale della Campania.

Nell’indagine oltre a Stefano Graziano, è coinvolto anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Biagio Di Muro, oltre ad altri soggetti, nove dei quali sono destinatari di esecuzione di ordinanze restrittive. Ricordiamo che il Di Muro per la stessa vicenda, lo scorso luglio fu condannato per tangenti e gli fu confiscato lo storico palazzo Teti Maffuccini che ospitò anche Giuseppe Garibaldi.

La procura ipotizza vari reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta e falso ideologico oltre che l’aggravante di aver agevolato la criminalità organizzata e in particolare il clan camorristico dei Casalesi.

L’inchiesta riguarda soldi pubblici trasformati in appalti pilotati. Si tratta di lavori rallentati apposta e soldi pubblici trasformati in appalti già decisi con centinaia di fatture false utilizzate per giustificare spese virtuali.

Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD, sulla vicenda scrive: “Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura”.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.