A BOULEVARD VOLTAIRE NON PIACCIONO GLI ITALIANI… e ancor meno i siciliani!

A BOULEVARD VOLTAIRE NON PIACCIONO GLI ITALIANI…  e ancor meno i siciliani!

La nostra risposta a Boulevard Voltaire

(di Luisa Pace)

BOULEVARD-VOLTAIRE

Mi sono imbattuta per caso nell’articolo a firma di Richard Hanlet, dal titolo “France Info : le référendum hongrois sur les migrants vu par une Sicilienne !” pubblicato  domenica 2 ottobre sul sito d’informazione  “BOULEVARD VOLTAIRE”.

Poteva essere una divertente raccolta di stupidaggini se non avesse manifestato un immotivato disprezzo per gli italiani in generale e per i siciliani in particolare; se non avesse leso la mia immagine professionale e se non avesse leso quella di questo giornale (La Valle dei Templi).

Boulevard Voltaire è un sito di informazione lanciato il 1 ° ottobre 2012 da Robert Ménard e Dominique Jamet ed  è ritenuto uno dei siti dell’estrema destra francese. Per l’aneddoto: Robert Ménard fu cofondatore di “Reporter sans Frontières”.

Fin qui nulla di male, ognuno è libero di avere una propria fede politica e di esprimere le proprie opinioni. E, volendomi rifare proprio a Voltaire (François Marie Arouet) mi piace riprendere una frase erroneamente a lui attribuita: “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”.

Voltaire fu autore di una produzione letteraria polemica rispetto le ingiustizie, ma al contempo ironicamente arguta.

Evidentemente, il dottor Richard Hanlet, autore dell’articolo di cui sopra, ha tratto ben poco insegnamento dal grande uomo di cultura il cui nome è legato indissolubilmente all’illuminismo.

A dar la stura alle castronerie di Hanlet, il mio intervento a “Micro européen”, la trasmissione della giornalista Marie Christine Vallet su FranceInfo (traduzione e link disponibili su questo giornale Ungheria : Un referendum per o contro i rifugiati).

Il novello erede dell’illuminismo, anziché esprimere le proprie legittime opinioni si è lasciato prendere dall’esterofobia, un virus contagioso di cui è pieno il web.

È stato sufficiente sentire un nome italiano, per indurlo a criticare la trasmissione di France Info, colpevole di aver dato spazio a una “straniera”, una “siciliana”.

“A France Info, si spezzano i codici e gli stereotipi sono evitati, quindi si va a chiedere … a una Siciliana! Una certa Luisa Pace. Ecco la globalizzazione: ci sono solo 28 ore per auto da Palermo a Budapest e, per citare lo slogan, “France Info avvicina il mondo.” ha scritto Hanlet.

L’illuminista poco illuminato non sa che non sono siciliana, cosa che di per sé non mi avrebbe creato alcun problema, né che  vivo in Francia da 25 anni.

Come se non bastasse la sua esterofobia lo spinge oltre nel collezionare le stupidaggini, tanto da scrivere: “Perché no, dopo tutto, se la connazionale di Don Corleone è una specialista dei magiari? Ma l’italiana ci viene presentata come giornalista. Non de Il Tempo o del Corriere della Sera, ma del sito della Valle dei Templi.

Cosa? Facendo clic su Google ho trovato che è quello dell’Ufficio del turismo di Agrigento! Incredibile, vero?

Quindi, con il suo piccolo accento glamour alla Monica Bellucci, la “giornalista” comincia a spiegare…”

Che dire? Vorremmo anche noi avere l’ironia di Voltaire; spiegare ad Hanlet la differenza che esiste tra una giornalista  che rappresenta in Francia la « European Journalists Association – The communication network » , che ha viaggiato e ben conosce i paesi dell’Est e i colleghi ungheresi, che fa parte del comitato editoriale della Revue Défense de l’Union-IHEDN ed è anche corrispondente per la Svizzera e quella che lui vorrebbe descrivere nello pseudo articolo legandone il nome al personaggio immaginario del padrino di mafia e associando allo stesso un sito giornalistico riconosciuto dai media nazionali francesi come sito antimafia. Avremmo voluto dargli, se fosse stato il caso, una lezione di geografia spiegandogli che il referendum ungherese incide anche sul destino dell’Italia visto che i migranti arrivano inevitabilmente sulle nostre coste.

Purtroppo la frenesia della vita moderna ci spinge a unire la velocità di pensiero a quella dell’azione.

Siamo dunque certi che Hanlet vorrà perdonarci la scortesia di non avergli illustrato le differenze di cui sopra, demandando, tanto io quanto l’editore del giornale, questo compito al legale a cui è stata affidata la valutazione per proporre querela per diffamazione nei suoi confronti e di quanti altri responsabili.

“Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo”, ma fino ad un certo punto…

 

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Luisa Pace – Journaliste

 

 

 

 

 

 

Gian Joseph Morici – Editore de ” La Valle dei Templi

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