Banca Etruria: c’era una cabina di regia per piazzare i titoli spazzatura

Banca Etruria: c’era una cabina di regia per piazzare i titoli spazzatura

La procura di Arezzo ne è certa: c’era una “cabina di regia” a livello manageriale.

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La presenza è emersa “con ragionevole certezza” a seguito delle indagini condotte dai Militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Arezzo e Firenze e alle dichiarazioni contenute nelle oltre 400 denunce dei vari cittadini truffati.

Sono state inoltre eseguite perquisizioni locali finalizzate alla ricerca e al sequestro della documentazione riguardante il collocamento sul mercato finanziario delle obbligazioni subordinate, emesse dalla Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio ora in liquidazione coatta amministrativa.

Lo rende noto la procura di Arezzo, precisando che dalle indagini è emersa la presenza di una “cabina di regia” a livello manageriale, che ha prescritto il collocamento delle subordinate individuando anche soggetti con un profilo di investitore a “rischio basso”.

Le indagini indicano chiaramente che da questa “cabina” partivano le direttive di collocamento delle subordinate in modo “granulare”, individuando anche soggetti con un profilo di investitore a “rischio basso” e non più solo a “rischio medio-elevato” in linea con la tipologia di investimento finanziario.

Gli investimenti in subordinate, su proposta dei responsabili d’area e degli uffici territoriali, venivano prospettati ai vari clienti come investimento sicuro ed analogo a quelli in obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. La procura inoltre aggiunge che: “Talvolta addirittura il cliente è stato spinto ad effettuare il disinvestimento di operazioni a capitale garantito per favorire l’acquisto delle obbligazioni subordinate, che gli era stato proposto come ‘una promozione’ della Banca rivolta ai propri clienti migliori, ma che doveva essere sottoscritta in tempi brevissimi”.

Le ipotesi di reato contestate sono di “concorso in truffa aggravata” ed è indirizzata alla ricerca della documentazione e della corrispondenza dei vari responsabili di area.

La procura di Arezzo in una nota, afferma che è stato imposto – tramite circolari interne e altre condotte al vaglio degli inquirenti – la sottoscrizione di subordinate a una clientela retail, priva di un profilo finanziario adeguato all’investimento, proposto di norma ai clienti ‘professionali’, che possiedono le competenze necessarie per prendere consapevolmente le proprie decisioni e per valutare correttamente i rischi che assumono”.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.