Ai “ballottaggi” i 5Stelle sono imbattibili? In Sicilia PD e PDL li eliminano

Ai “ballottaggi” i 5Stelle sono imbattibili? In Sicilia PD e PDL li eliminano

In Sicilia il movimento 5 stelle è ormai il primo partito. PD, PDL, destre e sinistre varie, hanno provato di tutto, liste comuni, inciuci ed “orge” politiche, ma i grillini ai ballottaggi rimangono imbattibili, ed allora… si cambia la legge elettorale per i comuni: aboliamo i ballottaggi.

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Ieri, la prima commissione dell’Ars (Affari istituzionali), ha deciso che la legge elettorale attuale, quella tanta decantata da tutti i partiti, perché l’unica che ha funzionato e che ha ispirato l’Italicum, in Sicilia, deve essere stravolta a favore di un ritorno al passato.

Se la nuova legge passerà l’esame del voto dell’assemblea regionale siciliana, tutti i sindaci della Sicilia verranno eletti al primo turno, con la nuova regola del “chi prenderà più voti diventerà sindaco”. Niente più ballottaggi quindi nei Comuni siciliani.

L’attuale legge, stabilisce che nei Comuni siciliani con più di 15 mila abitanti, se al primo turno nessuno dei candidati a sindaco raggiunge il 50% più uno dei voti validi, si va al ballottaggio tra i primi due più votati.

Ebbene se l’emendamento 2.18 della legge nuova elettorale presentata, verrà approvato, la nuova formulazione prevederà: “è proclamato sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale è proclamato sindaco il candidato più anziano di età”. Inoltre, il premio di maggioranza è “attribuito solo nel caso in cui la lista o le liste abbiano conseguito almeno il 40 per cento dei voti validi”.

Chiaro? il “succo” della legge praticamente è: se non possiamo vincere noi, almeno impediamo che vincano gli altri. Questa legge, rischia di gettare i comuni nella più totale ingovernabilità, infatti nell’ipotesi in cui nessuno raggiunga il 40% dei voti, il sindaco eletto, non avrà la maggioranza in consiglio comunale, con il risultato di un sicuro ritorno alle pratiche degli anni novanta, in cui sindaci e maggioranze varie duravano un paio di mesi.

Questa ipotesi è la più plausibile, infatti l’effetto primario, sarà quello del proliferare di liste civiche con candidati a sindaco indipendenti o in contrapposizione con i loro stessi partiti. Con 7, 8 candidati ed anche più, è evidente che il voto, anche per l’effetto traino dei consiglieri comunali, sarà frammentato, impedendo il più delle volte di raggiungere la fatidica soglia del 40% e quindi di non esserci una maggioranza in consiglio per il nuovo sindaco eletto.

Ovviamente, contro l’emendamento si è subito scagliato il Movimento Cinque Stelle, il quale ha proposto, che almeno si preveda una soglia minima da raggiungere per essere eletti, che sia intorno al 30/40%, infatti il rischio è ci siano sindaci eletti con meno del 20% dei voti.

Dall’altro lato della barricata invece, Forza Italia, con Gianfranco Micciché, commissario del partito di Silvio Berlusconi in Sicilia, si dice “entusiasta”: “l’eliminazione dei ballottaggi è atto di vera rivoluzione democratica e io non posso che esserne felice. Oggi ha vinto la politica e la politica ha fatto vincere la democrazia. I ballottaggi, mutati ormai gli scenari del Paese, creavano un vulnus di rappresentanza, per cui a vincere non era mai il progetto politico voluto dalla gente, ma il sindaco meno peggio, come ampiamente dimostrato dalle ultime amministrative. Per la prima volta si annullano i ballottaggi, ancora una volta la Sicilia è laboratorio di buona politica”.

Eusebio Dalì, coordinatore provinciale di Forza Italia a Palermo, fa una dichiarazione degna di una “gag” comica: “finalmente nei comuni siciliani la gente avrà il sindaco che merita, quello che vuole, quello che sceglie. I ballottaggi sono ormai uno strumento obsoleto rispetto alla mutata geografia politica del Paese, non favoriscono più la democrazia ma sempre e comunque il terzo incomodo”.

Non ci resta che attendere l’ok da parte dell’ARS , che visti gli attuali numeri in aula, è quasi certo che arriverà … ma i “golpisti” siciliani, potrebbero cantare vittoria troppo presto, infatti il prossimo anno si voterà per il rinnovo dell’assemblea siciliana e, numeri alla mano, il M5S, dovrebbe fare il pieno di deputati, con la conseguenza che potrebbe immediatamente ricambiare la legge elettorale nei comuni.

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.