Una fonte citata da Interfax sostiene che “le registrazioni delle conversazioni dell’equipaggio con i controllori del traffico aereo indicano che la situazione a bordo dell’Airbus russo “era normale quattro minuti prima che il velivolo sparisse dagli schermi dei radar”. E quindi “nulla fa pensare a un qualche malfunzionamento a bordo”. Del resto, sembra che neanche i piloti abbiano individuato guasti, e questo – secondo l’esperto citato – “fa supporre che una situazione di emergenza si sia verificata a bordo inaspettatamente”, senza lasciare ai piloti “il tempo di lanciare l’allarme”.
Inoltre, sempre secondo la stessa fonte, nel momento della sparizione dell’aereo dagli schermi dei radar, le registrazioni hanno confermato “suoni non caratteristici di un volo normale”.
Ad avvalorare ulteriormente la tesi della bomba a bordo, o comunque di uno scoppio interno al velivolo, è il fatto che al momento non sono stati trovati segni di un impatto esterno sugli elementi integri della superficie dell’A321 finora esaminati. Inoltre i poveri resti rinvenuti sono praticamente spappolati in piccoli pezzi, analisi che porta inevitabilmente ad uno scoppio, una normale caduta dell’aero in volo infatti, non riduce i corpi in questo stato. Ovviamente le ricerche e le perizie continuano.
Gli americani dal canto loro, sono certi che un “lampo di calore” in aria si è verificato nel momento del disastro nei cieli del Sinai, scoperta registrata da un satellite a infrarossi Usa. Secondo i funzionari del Pentagono sentiti dalla Cnn, la rilevazione del satellite esclude che l’A321 precipitato sabato sia stato abbattuto da un missile, perché se così fosse la scia di calore lasciata nel suo tragitto sarebbe stata visibile tanto quanto l’impatto. Quindi rimane aperta l’ipotesi di una possibile bomba a bordo. Ipotesi che viene rafforzata dal ritrovamento di “elementi estranei alla struttura del velivolo” nell’area in cui giacciono i resti dell’aereo: a darne notizia è la Tass, citando una fonte ben informata al Cairo. Intanto sempre al Cairo è iniziata l’analisi delle scatole nere.
Intanto l’Isis plaude allo schianto dell’aereo russo nel Sinai, immettendo in rete un nuovo video di propaganda, condito dalle solite minacce al presidente russo Vladimir Putin, definendolo “maiale”, e avvertendolo che questo è solo l’inizio della vendetta per i raid in Siria. Lo riferisce la Cnn, precisando che non è possibile verificare l’autenticità del video.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.