A Quarto è andata in scena la “Saga dell’orrido”

A Quarto è andata in scena la “Saga dell’orrido”

Quarto piccola cittadina di poco più di quarantamila abitanti, è diventata il mezzo più efficace di tutti i partiti, per distrarre l’opinione pubblica dagli innumerevoli e ben più corposi scandali che li toccano e per – tentare – di rifarsi una verginità perduta da tempo.

lega--picierno-quartoLa macchina del fango è stata messa in moto. Gettare fango sugli avversari politici è una pratica importata in Italia da Berlusconi, a cui tutti gli altri partiti si sono immediatamente adeguati. Così si va sui social e a colpi di hashtag di demonizza un nemico inventandosi di tutto e di più, tanto qualcuno che amplificherà il concetto lo si troverà sicuramente.

E così un centro di 40.647 anime del sud amministrato dal Movimento 5 stelle, è improvvisamente diventato il centro di Italia, surclassando Roma e i suoi ben più pesanti problemi legali. L’occasione era troppo ghiotta per Pd, NCD, FI, LEGA ecc.. per demonizzare un movimento che ha fatto dell’onestà il suo cavallo di battaglia e che ha dichiarato guerra alla maggioranza e al governo, che quindi, si è irrimediabilmente esposto alle critiche dei media per lo più “pro” governo.

A Quarto quindi, è andata in scena la “Saga dell’orrido” da parte di tutti i partiti. Il migliore spettacolo è stato quello offerto dal Pd, con una Picierno “superstar” che circondata da “quattro gatti” – vedi foto – chiedeva gridando, le dimissioni di Rosa Capuozzo, ma udite udite, il mandante Matteo Renzi invitava il sindaco a resistere: “Certo, il sindaco avrebbe dovuto denunciare ma non è giusto che debba dimettersi”, ed ancora: “in quel posto l’hanno messa i cittadini. Io sono per il garantismo più totale. In un Paese civile è un valore costituzionale e costitutivo della sinistra”. Discordia trai due? NO! Il solito gioco delle parti.

Quindi Renzi, la Picerno e tutto il carrozzone PD, pensano che gli italiani hanno dimenticato il caso Marino? Forse Ignazio Marino, al pari della Capuozzo non era stato messo “in quel posto” dai cittadini? Forse per il PD questo concetto vale solo per i sindaci degli altri partiti?
Ma forse la logica è un altra. La colpa della Capuozzo – almeno per il M5S – è di non aver denunciato le minacce ricevute. Che volete che sia, è lo stessa mancanza commessa dal governatore Vincenzo De Luca, che infatti nessuno si sogna di fare dimettere.
Un partito con scandali dell’imponenza di MAFIA CAPITALE” con 83 indagati nel 2015 e un arresto proprio ieri del sindaco del Comune di Brenta Ballardin , arrestato insieme al comandante dei vigili urbani, con lo scandalo ancora fresco di Banca Etruria e con le prime condanne di Mafia Capitale con i due anni e due mesi all’ex assessore Daniele Ozzimo, si erge a moralizzatore di un movimento che nella vicenda è parte lesa.

Anche la lega di Matteo Salvini non ha rinunciato ad una particina in questo “Show”: “mi spiace per i cittadini di Quarto e della Campania”, ha commentato: “mi spiace che i cinquestelle parlino di onestà e poi abbiano problemi di camorra. A questo punto, la giustizia faccia il suo corso. Non do sentenze anticipate. Mi occupo e preoccupo del fatto che la Lega sia fuori da certi giri e al di sopra di ogni sospetto”.

Salvini ha messo sotto il tappeto i Belsito e la ‘ndrangheta, e tutti i suoi problemi e pure belli grossi che ha avuto con il malaffare. Non con la camorra è vero, ma con la n’drangheta. Almeno questo è quanto emerge dalle indagini sugli affari dell’ex tesoriere Francesco Belsito e dalle carte dell’inchiesta Aemilia.
I supporter di Noi con Salvini quindi, si sono fatti immortalare davanti al municipio con tanto di striscioni e richiesta di dimissioni. Chissà se Salvini organizzerà mai, una manifestazione simile anche in via Bellerio, a Milano per chiedere sempre a Belsito la verità sulle somme sottratte alle casse del partito – e quindi a tutti i cittadini – e ci svelerà la questioni dei diamanti.

Forza Italia con Mariastella Gelmini si è superata: “Dare la croce addosso a Rosa Capuozzo è facile quanto prematuro. Deve essere la magistratura a chiarire contesto e posizioni di ciascuno. Ma se l’infiltrazione camorristica, col voto di scambio, c’è stata, allora le dimissioni non bastano. Occorre avviare la procedura di scioglimento del Comune”. Addirittura!!!
Brunetta è dello stesso parere : “chiarezza, la stessa chiarezza che i grillini chiedono al resto del mondo noi la chiediamo adesso sul Movimento 5 stelle e sull’amministrazione grillina di Quarto”.
Ma dimentica che nel 2015, dei sette Comuni sciolti per mafia tre erano a guida Fi (quattro al Pd). Eppure allora nessun esponente di partito ha fatto dichiarazione sulla situazione, ma su Quarto è diverso.

A questo punto ci chiediamo, come fa un partito che ha avuto più di un problema con ‘infiltrazioni’ mafiose, guidato da Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, e Nicola Cosentino in carcere per gli affari di famiglia e i suoi rapporti con i Casalesi, a parlare di legalità?

Ecco questo è il caso “Quarto”: la “Saga dell’orrido”!!

Visite: 326

Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.