A distanza di trent’anni torna nelle sale Mad Max con il nuovo “Fury Road”


mad-max1A trent’anni di distanza dall’ultimo film della trilogia di Mad Max, George Miller riporta al cinema il suo eroe post apocalittico, Tom Hardy prende il posto di Mel Gibson, che per questioni anagrafiche rifiuta di reinterpretare il personaggio del capitano Max, cosa rara nel cinema d’oggi, dove a breve rivedremo Harrison Ford nel ruolo dell’ investigatore nel remake di Blade Runner o, Arnold Schwarzenegger ancora in Terminator 5.
In effetti, visto la qualità delle recenti pellicole di azione, erano in tanti a invocarne un seguito.
Oggi, a distanza di trent’anni, i fan di allora sono stati accontentati da Mad Max: fury road per mano dello stesso regista, George Miller – che nel frattempo ha fatto pochi film, ma geniali – e ci riprova con lo stesso dinamismo visionario e frenetico di sempre, roboante, assordante, con la stessa invenzione grafica di macchine e di personaggi debitamente deformati e massacrati, ma, purtroppo non con lo stesso dosaggio tra azione, pathos e ironia.
Su due ore di film, un’ora e mezza è destinata all’azione, quindi non ci si annoia, con mirabolanti scontri in mirabolanti varianti, in questo la tecnologia attuale ha dato un forte aiuto al regista.
Ciò che non convice è la storia, non all’altezza di “Mad Max – Oltre la sfera del tuono” il Max di Tom Hardy risulta piatto e senza personalità, confinato ad un ruolo di supporto della bravissima Charlize Theron che interpreta Furiosa, un personaggio dai sentimenti contrastanti che incarna perfettamente il tema della donna, molto presente in questa pellicola, e che finisce per essere la vera protagonista del film, non facendo rimpiangere l’indimenticabile Tina Turner.
A Mad Max non resta che una parte secondaria rispetto al ruolo di Furiosa, componente ribelle del gruppo di ragazze destinate a dar figli sani al laido capo della comunità sopravvissuta, il più importante dei tre orridi vecchioni che hanno il controllo del secondo bene maggiore insieme alla benzina, l’acqua, che è una parte di una storia non esaltante ne inedita di questo film.
La pellicola infatti, si sviluppa in un lungo e interminabile inseguimento nel deserto con scene d’azione molto ben orchestrate, supportate da effetti speciali eccezionali, ma la storia sembra solo un pretesto a supporto di botti ed inseguimenti e nulla di più; tutto è ripetitivo, caratterizzato da un montaggio troppo frenetico e disorientante, inoltre la musica risulta troppo preponderante….. Per non dire assordante.
In conclusione, i fans sono soddisfatti di questo remake? Non lo so, benché si possano riconoscere dei pregi a questo film come il forte impatto visivo, la mancanza di una storia adeguata alla fama e popolarità dei suoi illustri precedenti, un Tom Hardy che non convince nel ruolo – noi avremmo visto meglio un Mark Wahlberg –  impedisce a Mad Max: Fury Road di decollare davvero e ne fa, a nostro modesto parere una mezza occasione sprecata.

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